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La pancreatite è un’infiammazione che causa il rilascio precoce degli enzimi digestivi dal pancreas al duodeno.
Se distinguono due specifiche tipologie:
- pancreatite acuta;
- pancreatite cronica.
Nella pancreatite acuta non si hanno modificazioni permanenti del tessuto ghiandolare, ma il pancreas comincia a produrre enzimi attivi direttamente dentro alla ghiandola.
Questa situazione porta ad un’infiammazione molto grave con sintomi acuti che potrebbero portare anche alla morte dell’animale.
Ci sono tipologie di pancreatite, invece, che sono più lievi e ricorrenti, e proprio queste, col tempo, possono cronicizzarsi.
Il dolore derivante da questa patologia, come suddetto, è prodotto da una massiccia cascata infiammatoria all’interno del pancreas, processo che può arrivare ad influenzare altri organi del corpo.
Sintomi
I cani che soffrono di pancreatite (soprattutto acuta) assumono spesso atteggiamenti letargici, non mangiano e soffrono di attacchi di vomito o diarrea.

Tenderanno, inoltre, a sedersi in una inusuale posizione, con le gambe anteriori tese, per fare meno pressione sull’addome.
Non di rado, i nostri amici a quattro zampe possono contrarre il diabete se la patologia porta ad un’infiammazione tale da interrompere la produzione di insulina.
Altri sintomi possono essere:
- sete incontrollabile;
- difficoltà respiratorie;
- emorragie sottocutanee;
- perdita di peso;
- dolore addominale.
Cause (eziologia)
Sono molte e di varia natura le cause della pancreatite nei cani, di seguito riportiamo quelle riconosciute come principali:
- traumi come incidenti d’auto o interventi chirurgici;
- farmaci adottati in occasione di particolari terapie (quali la chemioterapia ad esempio);
- ereditarietà, alcune razze( come lo Schnauzer, il Barbone Nano e il Cocker Spaniel), a causa del loro metabolismo, risultano essere maggiormente predisposte alla pancreatite;
- abuso di cibi grassi;
- malattie endocrine (come già evidenziato gli animali con diabete, iperadrenocorticismo e ipotiroidismo sono maggiormente predisposti al rischio di pancreatite).
Diagnosi
Sarà chiaramente il veterinario a dover diagnosticare repentinamente la pancreatite a partire dai sintomi spiegati.
Esistono diverse tipologie di test e di esami che risultano necessari al fine di riconoscere la patologia in questione.
In primis verranno effettuate delle analisi del sangue del nostro amico a quattro zampe e in base ai risultati si potrà procedere con ecografie e radiografie.
Queste ultime, anche se non mostrano infiammazioni a livello pancreatico, possono comunque essere utilizzate per escludere altre cause.
L’esame che risulta essere più sicuro è il test per la concentrazione di immunoreattività della lipasi pancreatica canina e il conseguente test del peptide di attivazione del tripsinogeno.
Per quanto riguarda, invece, la diagnosi di differenziazione della patologia fra la sua forma cronica e quella acuta, è necessario fare una biopsia.
Cura

Per quanto riguarda la cura ed il trattamento della patologia, nella maggior parte dei casi, ogni cane con pancreatite ha bisogno di ospedalizzazione per trattare lo shock e la disidratazione.
Una volta ricoverato, al nostro amico a quattro zampe verranno somministrati liquidi per via endovenosa così da reidratarlo e contrastare la nausea, il vomito e i dolori.
La fase principale del trattamento di questa patologia durante il ricovero è composta :
da un digiuno preventivo nella prima fase, in maniera tale interrompere l’alimentazione e quindi l’accentuarsi dei sintomi,
da una ferrea modifica alla dieta dell’animale nella fase successiva.
In alcuni casi i nostri amici saranno in grado di tornare al proprio regime alimentare consueto ma molto spesso l’adozione di un’alimentazione più leggera ed equilibrata dovrà durare per tutta la vita.
Capita non di rado che, durante la cura, alcuni animali possano aver bisogno di essere intubati per non avere problemi di alimentazione.
La pancreatite, solitamente, non è una patologia mortale, ma di certo richiede un trattamento molto aggressivo per avere un’alta percentuale di successo.
Prevenzione
La forma di prevenzione tutt’ora più efficace passa per un controllo mirato dei comportamenti del cane e attraverso un’ottima e sana alimentazione.
L’alimentazione, infatti, gioca un ruolo fondamentale nella cura e nella prevenzione della patologia; si consiglia di far seguire al nostro amico a quattro zampe una dieta povera di grassi e ricca di fibre.
A chi rivolgersi
Se vengono notati strani comportamenti da parte dell’animale, cambiamenti di abitudini, è necessario allertare immediatamente il veterinario.
Sarà proprio questo specialista che, mediante gli esami sopra descritti, potrà diagnosticare e trattare la patologia .