Indice degli argomenti trattati
Cos’è l’ipertiroidismo del gatto
L’ipertiroidismo nel gatto è una malattia molto comune che colpisce solitamente i gatti più anziani, mediamente intorno al tredicesimo anno di vita.
Esistono razze maggiormente a rischio?
Sono soggetti a tale patologia i gatti di qualsiasi razza e sesso, anche se risultano più colpiti da tale patologia i gatti meticci e i gatti di razza siamese o Himalayani.
La tiroide è una piccola ghiandola che si trova nell’area adiacente alla trachea. Essa ha delle dimensioni ridotte, motivo per cui non è palpabile, tranne nei casi in cui risulti più gonfia del normale.
Questa malattia è causata da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei.
I gatti sono molto più soggetti a questo tipo di malattia rispetto ai cani.
La tiroide è responsabile dell’immissione di ormoni nel sangue: il sovradosaggio di tali ormoni incide sulle attività metaboliche.
Gli ormoni prodotti, tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), quando sono soggetti a questa disfunzione, svolgono il loro ruolo in modo confuso.
Inoltre, la tiroide si occupa della calcitonina, molto importante per il metabolismo del calcio.

Sintomi
L’ipertiroidismo nei nostri amici a quattro zampe può manifestarsi con molteplici sintomi.
I sintomi più comuni dell’ipertiroidismo nei gatti sono:
- Iperattività;
- Maggiore appetito;
- Diminuzione di peso;
- Irrequietezza;
- Aumento della sete e di conseguenza aumento delle urine;
- Vomito e diarrea;
- Disidratazione;
- Pelle secca con pelo arruffato;
- Perdita di lucentezza e morbidezza nel pelo;
- Perdita di pelo;
- Irritabilità;
- Difficoltà respiratorie;
- Aumento della quantità di feci;
- Debolezza.
Solitamente questa malattia inizia con la comparsa di sintomi molto lievi, quindi il gatto continuerà a condurre una vita regolare.
Alla comparsa dei primi sintomi se la malattia non viene individuata e curata avrà un decorso rapido.
Cause
Le cause che comportano la comparsa dell’ipertiroidismo nei gatti sembrano essere molteplici:
- Anomalia genetica;
- Formazione di tumori e iperplasie (solitamente di natura benigna);
- Vita casalinga;
- Somministrazione di cibi di produzione industriale (per lo più a base di pesce e fegato);
- Un’eccessiva presenza di iodio negli alimenti.
Come già detto, un’ulteriore causa della comparsa della malattia può essere ricondotta all’età del gatto, in quanto sono più predisposti a questa patologia i gatti anziani con un’età tra i 12 e i 13 anni.
I veterinari, inoltre, credono che le cause che comportano la comparsa di questa malattia siano per lo più riconducibili allo stile di vita del gatto e quindi alle delle condizioni ambientali.
Secondo alcuni studi recenti, sembrerebbe che i gatti che consumano solo del cibo umido in scatola siano più soggetti a sviluppare l’ipertiroidismo.
Mentre i gatti che alternano il cibo secco, come ad esempio i croccantini, al cibo umido in scatola, hanno un rischio minore di sviluppare tale malattia.
Tra le ipotesi avanzate dagli studiosi la causa dello sviluppo della malattia in quei gatti che si nutrono solo di cibo umido risiede nella composizione stessa della confezione in alluminio. Infatti, sembra che la sostanza della quale sono rivestite queste scatolette di latta, ossia il bisfenolo-A-digliciletere (BADGE), riesca a penetrare nel cibo.
Ovviamente le cause dell’ipertiroidismo dei gatti non possono essere riconducibili sono a questa causa.
Un altro fattore importante, infatti, potrebbe essere la vita casalinga del gatto. Essi possono sviluppare la malattia a causa delle sostanze chimiche presenti nella lettiera o a causa dei prodotti usati per pulire l’ambiente.
Prevenzione
L’ipertiroidismo è una malattia che si instaura progressivamente nel gatto e proprio per questo può risultare fondamentale l’attenta analisi da parte del padrone di un possibile cambiamento di umore o di atteggiamento del gatto.
Quando il gatto ha già raggiunto la terza età è importante sottoporlo a visite mediche periodiche, almeno due all’anno, per poter effettuare tutti i controlli necessari per valutare il suo stato di salute. Questi controlli periodici potrebbero prolungare la vita del tuo gatto, quindi i check-up sono sempre consigliati per prevenire un eventuale decorso e degenerarsi della malattia.
I check-up periodici servono a controllare il funzionamento degli organi principali, ossia reni e fegato, lo stato degli elettroliti, sali minerali, delle cellule ematiche e del tasso degli ormoni tiroidei.
Oltre ai controlli periodici da effettuare presso un veterinario, risulta importante anche analizzare lo stile di vita del gatto ed in particolar modo la loro nutrizione.
Trattamento
Quando sottoponiamo il nostro gatto ad una visita dal veterinario, quest’ultimo se sospetta un ipertiroidismo, procederà con delle analisi per controllare lo stato della tiroide.
Se nel gatto risulterà essere presente un ipertiroidismo allora il veterinario potrà ricorrere ad un terapia farmaceutica o, nei casi più gravi, alla chirurgia con l’asportazione totale o parziale della tiroide malata.
Altre opzioni terapeutiche possono essere:
- Radioterapia: mirata per distruggere il tessuto della tiroide o parenchina;
- Dieta: riduzione dello iodio nell’alimentazione del gatto.
Nel caso in cui il veterinario decidesse di procedere con la somministrazione del farmaco per combattere l’ipertiroidismo verrà utilizzato un medicinale a base di tiamazono il quale blocca la produzione di ormoni.
Purtroppo questo farmaco può avere degli effetti collaterali.
Analizziamo quali sono gli svantaggi e i vantaggi nell’assunzione di questo farmaco per il nostro gatto.
Svantaggi del trattamento terapeutico
Come appena detto il farmaco contro l’ipertiroidismo dei nostri amici a quattro zampe è a base di tiamazono e può provocare degli effetti indesiderati come:
- Sonnolenza;
- Scarso appetito;
- Vomito;
- Prurito facciale.
Inoltre questo farmaco può provocare un insufficienza renale, motivo per cui durante l’assunzione del farmaco risulta molto importante sottoporre il micio a sempre più frequenti visite dal veterinario.
Quando si verificano degli effetti indesiderati è meglio sospendere per un breve periodo la cura e riprenderla con un dosaggio più basso.
In alcuni casi però il farmaco può risultare tossico per il gatto e quindi non potrà più essergli somministrato.
Vantaggi del trattamento terapeutico
- Questo tipo di terapia, se non crea degli effetti collaterali nel gatto sin dalle prime somministrazione allora risulterà funzionante e avrà effetti benefici per il micio;
- Ha un costo irrisorio;
- Questo farmaco può essere somministrato sia per via orale, quindi con delle compresse, sia sotto forma di gel che può essere applicato nel padiglione auricolare.
A prescindere dall’efficacia o meno del trattamento terapeutico il gatto dovrà comunque fare dei controlli periodici, ogni due o tre mesi, per monitorare l’andamento dello stato di salute ed in particolar modo per analizzare che le funzionalità renali non vengano danneggiate dal trattamento stesso.
Per controllare se effettivamente la cura sta apportando degli effetti benefici, dopo l’inizio della somministrazione della terapia, a distanza di circa tre settimane sarà opportuno misurare la tiroxina (T4).
Necessità del veterinario
Quando il tuo gatto inizia ad accusare uno dei sintomi sopra elencati, come ad esempio un eccessivo dimagrimento, iperattività, irritabilità, e così via, è meglio chiedere un consulto al veterinario di fiducia.
Tramite una visita e, se necessario, delle analisi del sangue specifiche, egli saprà darti una diagnosi correlata ai vari sintomi del tuo micio.